Partita Iva o lavoro da dipendente?

da Feb 26, 2023Lavoro0 commenti

UN ARGOMENTO, ULTIMAMENTE, MOLTO DISCUSSO

Vedo parecchi colleghi coach, formatori, consulenti che spesso nei loro post pubblicano inni alla libertà e  al “mettersi in proprio”, sempre e comunque, per liberarsi dalla “schiavitù del lavoro”, da capi odiosi e pressanti, da orari che tolgono tutto il tempo, ecc. ecc.

Tutto vero per carità! Io per prima sostengo sempre che bisogna cercare di lavorare per i propri obiettivi e sogni … Ma prima di tutto bisogna trovare “il lavoro che ci piace fare” e non “un” lavoro qualsiasi (che sia da dipendente o in partita Iva)

La partita Iva può essere un’ottima alternativa ma non in tutti i casi è la soluzione perché ogni caso è a sé e non è adatta, in assoluto, a tutti. Bisogna davvero sentirsi “pronti”.

Vediamo alcuni esempi:

Bisogna innanzitutto dire che, prima di intraprendere alcuni mestieri da autonomi (o come impresa), il passo quasi obbligatorio che va fatto è quello di “apprenderli” al meglio da qualcuno, di affiancare nel lavoro chi ha esperienza o di studiare e formarsi per prepararsi bene. Quindi in molti casi, è necessario passare comunque dal lavoro da dipendente per un certo periodo …

Ho visto tante persone aprirsi imprese tipo bar o ristoranti, non sapendo nulla di come portare avanti l’attività e non avendo mai lavorato prima in quel mestiere e quindi fallire poi miseramente (in Italia non è il periodo migliore per aprire un’attività “fisica” ma questo è un altro discorso) Tanto per intenderci con un esempio concreto: se ti piace il calcio (o lo sport in generale) e le scommesse sportive non è detto che tu sia abile a gestire una ricevitoria di scommesse!

Oppure ho visto ragazzi che non hanno acquisito una sufficiente esperienza in un determinato lavoro, buttandosi a fare i freelance ma per guadagnare neppure 500 euro al mese…O professionisti, anche bravi ,che però non trovano sufficienti clienti …

Quindi la partita iva non è sempre la salvezza immediata ad un lavoro che non amiamo e dove vogliamo scappare via,  ma la “salvezza”, se così vogliamo intenderla, è formarsi, studiare, imparare di continuo e soprattutto imparare tutto ciò che riguarda l’argomento che a noi interessa per essere, poi, pronti ad intraprendere la professione che vogliamo davvero fare. Anche se il passaggio intermedio è momentaneamente il lavoro da dipendente. Accettiamolo, ben sapendo che è, appunto, una fase momentanea della nostra vita professionale.

HAI UNA MENTALITA’ IMPRENDITORIALE O HAI IL TALENTO/BRAVURA NEL TUO LAVORO?

Un punto importante è capire il tipo di mentalità che si ha: c’è chi ha molto talento e abilità nel proprio lavoro ma non ha per nulla mentalità imprenditoriale (necessaria per mettersi in proprio) vuole lavorare con un’entrata sicura, anche se scarsa, e non vuole troppe responsabilità …Ho visto anche liberi professionisti con questa mentalità! Difatti lavorano in partita iva ma agiscono sempre come un “dipendente” quindi la loro attività farà sempre fatica ad ingranare bene.

Poi ci sono quelli che hanno una mentalità imprenditoriale, hanno idee innovative e vogliono lanciare sempre una nuova attività imprenditoriale non è detto che abbiano un talento o abilità particolare ma il loro talento è proprio quello di  portare avanti un’attività in proprio con successo. Ci sono, infine, persone, tra e più fortunate, che hanno entrambe le capacità, beate loro! Comunque quando chi ha il talento, crea un’attività assieme a chi la mentalità da imprenditore, il successo è quasi assicurato.

Per questo chi sente di avere grandi talenti e abilità ma non ha idea di come portare avanti la sua attività deve formarsi e studiare molto in questo ambito e nel caso ascoltare anche i parere di un consulente.

Mi viene in mente un esempio concreto: mio padre.

Purtroppo è mancato da molti anni ma chi lo ricorda tra parenti, amici e conoscenti sa che si è sempre distinto nel suo lavoro, nell’ambito della ristorazione, per la sua bravura e abilità a fare le pizze. Tanto che in età matura veniva spesso chiamato da diverse pizzerie nascenti a Milano, dove era molto conosciuto, per affiancare e insegnare ai giovani che dovevano apprendere il mestiere e far avviare e conoscere l’attività.

Lui non aveva per nulla mentalità imprenditoriale (parliamo degli anni ’70, ’80 e anche ’90, dove era anche più facile costruirsi una attività in proprio) e nonostante in passato gli sono state proposte numerose occasioni di gestire ristoranti/pizzerie, si è sempre rifiutato. Addirittura il fratello che viveva da anni in Canada. gli ha spesso proposto di trasferirsi li con tutta la famiglia perché c’erano delle occasioni di pizzerie che mio padre poteva avere in gestione da parte dei proprietari e che, credo, gli – e ci – avrebbero garantito una qualità di vita molto migliore rispetto all’Italia. Ma lui, conscio di non avere per nulla una mentalità di impresa, ha sempre avuto paura di fare questo passo.

Quindi il suo talento è sempre stato “sfruttato” dai proprietari delle pizzerie, dall’occhio lungo per gli affari, perché sapevano molto bene che la sua bravura a fare le pizze buone, avrebbe fatto aumentare clienti e fatto crescere la loro attività.

Ovviamente, come detto sopra, la mentalità imprenditoriale si può apprendere, formandosi, avendo voglia di imparare senza la presunzione di sapere tutto (è quella che poi ci “frega” e non fa partire bene la propria attività!)

E, ovviamente, vale la stessa cosa se si vuole intraprendere un’attività online senza bisogno di costi di locali “fisici”.

L’importante e costruirsi passo dopo passo i proprio percorso professionale anche se ci vorrà un po’ di tempo in più.

Cosa ne pensi?

#lavoro #freelance #impresa

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