Nella normalità delle cose, quando si inizia un nuovo lavoro si procede per gradi:
- si inizia ad apprendere la nuova mansione con il supporto di responsabili e altri colleghi
- si prende confidenza con le persone e con l’ambiente aziendale
- si viene aggiornati sulle varie info aziendali e si ha accesso a strumenti e informazioni
- Con l’andare del tempo e con l’impegno, il proprio lavoro potrebbe essere riconosciuto e positivamente valutato dai propri responsabili e si potrà anche avere, in futuro, un avanzamento economico o un miglioramento di mansione …
Ma purtroppo non sempre succede questo, anzi! Quella che ho descritto è una situazione “ottimale” ma purtroppo potrebbe capitare la sfortuna di trovarsi addirittura nella situazione contraria: ovvero nella condizione di peggioramento della propria situazione lavorativa anziché di miglioramento!
E se prima, nel vecchio lavoro, ci si trovava in un ambiente, in linea di massima, abbastanza tranquillo, ora nel nuovo lavoro ci si ritrova in un clima, addirittura, ostile . Ad esempio potrebbe essere un luogo di lavoro con colleghi che staranno quasi sempre con il capo chino sui loro pc o comunque sul loro lavoro, senza neppure alzare la testa per un saluto o una parola. Inoltre le informazioni aziendali non verranno condivise fra tutti, tanto meno con voi che siete nuovi e potrebbe succedere di essere lasciati da parte o allo sbaraglio a fare il vostro nuovo lavoro senza che nessuno si prenda la briga di spiegarvi le cose …
Qualcuno si rispecchia in questa situazione?
Ma perché succede questo?
- innanzi tutto diciamo che non è diretto ,in particolar modo, alla vostra persona anche perché siete appena arrivati … ma il più delle volte i nuovi assunti vengono sempre visti in maniera ostile perché sono considerati gli “ultimi arrivati” per diverso tempo, oltre che talvolta sono visti come potenziali “usurpatori” del lavoro di altri (questo succede spesso nelle aziende più piccole quando si deve sostituire qualcuno che è stato mandato via o comunque sta per essere mandato via).
- Un altro motivo del perché il clima aziendale non è dei migliori può essere per via di un management assente, che delega troppo e che non si prende la responsabilità di organizzare l’ufficio (e quindi di contrastare anche i conflitti) creando, così, solo confusione.
- Al contrario ci può essere, invece, un manager anche troppo presente e pressante sul lavoro, creando un costante clima di tensione e di eccessiva competizione tra tutti.
- Un’atra ragione per cui si inizia male un nuovo lavoro non è necessariamente legata all’ambiante ostile ma perché, ad esempio, si viene messi a fare mansioni troppo ripetitive, noiose, senza poter neppure dare un minimo di valore aggiunto e dove nessuno si occupa di formare i nuovi arrivati …
Come comportarsi in questi casi?
Qualche piccolo spunto di “sopravvivenza” in queste situazioni estreme:
Forse dopo, neanche, una settimana di lavoro avrete la voglia di fuggire a gambe levate e questo è comprensibilissimo! Proviamo però ad attendere almeno quei 2 o 3 mesi “fisiologici” per comprendere se ci possono essere possibilità di miglioramento della situazione lavorativa e di un miglior inserimento nel contesto aziendale e, soprattutto, se ci si troverà meglio con i colleghi e capi, con l’andare del tempo.
L’importante è non perdersi d’animo. In questo periodo “di prova” cercate comunque di essere sempre gentili e sorridenti con tutti, anche se alle volte vi passa la voglia. La gentilezza ripaga se sempre, e anche chi vi sta attorno se ne accorgerà e userà a sua volta dei toni più tranquilli.
Inoltre è molto importante mostrarsi sempre positivi, curiosi e con la voglia di imparare. Non fatevi vedere abbattuti e con la voglia di scappare via appena arriva la fine dell’orario lavorativo, anche se la tentazione è forte, soprattutto dopo una giornata di lavoro bella intensa. Prima di uscire dall’ufficio a fine giornata, domandate al vostro responsabile o chi collabora strettamente con voi se ha ancora bisogno di qualcosa prima che voi andiate via. Questo darà di voi l’impressione di una persona disponibile, che si dà da fare e che non “guarda sempre l’orologio”(purtroppo in alcuni contesti lavorativi viene guardato male chi “spacca il minuto” a fine orario lavorativo)
Chiaramente se la situazione non dovesse migliorare neppure un pochino, la voglia di scappare via di li rimane e non si riesce neppure a legare con colleghi, che persistono a restare ostili e a “mettervi da parte” forse è davvero meglio guardarsi attorno e trovare una nuova occupazione. Un percorso di consulenza di carriera e di orientamento può aiutare molto in questo caso perché si prende consapevolezza delle proprie abilità e potenzialità e si recupera fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, che talvolta si perde quando si ha a che fare con ambienti lavorativi tossici.
Se ti va scrivimi per raccontarmi la tua esperienza, oppure contattami sulla pagina Linkedin Orientitalia.
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