Premesso che non esiste quasi mai “l’isola felice”per tutti, bisogna però dire che in questi ultimi anni di crisi, fusioni aziendali, esuberi vari, licenziamenti, ecc. alcuni contesti lavorativi sono molto cambiati. Quindi ci possono essere (per fortuna non sempre!) ambienti lavorativi carichi di tensione, rivalità, ostilità e pettegolezzi, dovuti proprio ai ritmi sempre più frenetici, stressanti e infine lo spauracchio sempre presente dei possibili tagli di personale…
L’armonia sul luogo di lavoro è il primo e più importante passo per far andare bene e con efficienza un ufficio e la stessa produttività aziendale. Ma come mantenere un ambiente di accordo e affiatamento (nel limite del possibile) in ufficio, che gioverebbe a tutti e farebbe sicuramente lavorare e produrre meglio?
L’ambiente dipende dalle persone, che possono contribuire all’importante ruolo di migliorarlo. Ecco, quindi, alcuni spunti utili:
- Gli “ultimi arrivati” in azienda sono visti con curiosità ma in alcuni casi anche, purtroppo, con sospetto e con il timore che possano”rubare il lavoro”a qualcun’altro in ufficio e corrono il rischio quindi di restare isolati per un bel po’ di tempo…Quando arriva in ufficio una persona nuova si sentirà spaesata, quindi presentatevi sempre per primi, invitatela nella pausa caffè o pranzo. Fatela sentire parte di un gruppo dove possa facilmente inserirsi. Dando voi per primi il buon esempio, anche gli altri vi seguiranno.
- No ai pettegolezzi, specialmente quelli cattivi. Nell’ambiente lavorativo è purtroppo frequente. Se osservate bene un gruppo di colleghi, ci sarà sempre il pettegolo e “trascinatore”. Di solito lo si riconosce perché ha sempre una definizione, generalmente mai buona, per ogni persona: che sia un cliente, un collaboratore o un collega non presente…e quindi anche su di voi! Se poi vi arriva un pettegolezzo su qualcuno fate in modo che vi entri da un orecchio e vi esca dall’altro…Anche perché diffonderlo potrebbe danneggiare voi stessi.In una giornata particolarmente difficile in ufficio, se nell’aria la tensione”si taglia col coltello”cercate sempre di sdrammatizzare con una battuta di spirito. L’importante è che sia qualcosa di genuino, detto apposta per far divertire, evitando, invece come la peste, le battute sarcastiche, che peggiorerebbero solo la situazione!
- Se qualche collega è troppo oberato o abbattuto perché magari ha problemi o tensioni dovute al lavoro, la reazione di molti, in genere, può essere quella di lasciarlo nel”suo brodo”o peggio isolarlo… Questo è sbagliato perché crea solo ulteriori tensioni e incomprensioni. Chiedete alla persona, con tatto, se ha bisogno di una mano. Alle volte poche parole di conforto verso qualcuno hanno davvero un effetto balsamico e potentissimo. Vi sarà riconoscente e il giorno che avrete delle difficoltà voi sul lavoro, sarà sicuramente la prima persona a venirvi in aiuto. Ricordate che in azienda si è tutti sulla “stessa barca” e per farla andare nella direzione giusta, bisogna sempre remare tutti assieme!
- Può capitare che chi abbia uno o due livelli contrattuali in più (ma non abbia comunque una posizione manageriale) si senta in diritto di trattare”con sufficienza”i colleghi di qualche livello in meno. Questo può essere solo controproducente e creare situazioni antipatiche perché, come detto sopra, si è tutti “sulla stessa barca”e bisogna remare tutti assieme verso la stessa direzione.
- Cercate di creare sempre situazioni di condivisione tra colleghi che possono essere, ad esempio, portare a turno alla mattina le brioches o dolcetti per la pausa caffè, oppure fare delle uscite dopo il lavoro per un aperitivo o una pizza. Tutte situazioni, insomma, dove si possa stare assieme amichevolmente, senza parlare sempre di lavoro…
Vi va di raccontare com’è il vostro ambiente lavorativo? Attendo i vostri commenti anche via messaggio privato.
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